La squadra del Figline calcio non è stata ammessa al campionato di Lega Pro Prima Categoria (ex C1) per motivi finanziari. Fin qui, a parte il rammarico sportivo, niente di male. Il problema è che l'amministrazione comunale si è fatta carico di mettere a norma lo stadio Del Buffa spendendo centinaia di migliaia di euro ( la cifra, dovrebbe essere intorno ai 500.000 euro) senza chiedere le necessarie garanzie alla società di riferimento della squadra che faceva capo alla famiglia Farruggio, noti imprenditori figlinesi. La situazione patrimoniale ed economica della società era nota da tempo, tutti a Figline ne parlavano, e l'aver fatto affidamento ad una consuetudine (quella per cui la Lega Pro avrebbe continuato a chiudere entrambi gli occhi sui conti delle società affiliate) non è un buon modo di gestire i soldi della comunità. Strepitare oggi contro quell'organo che vivaddio per una volta ha fatto il suo dovere significa nascondere i propri, palesi errori di gestione di questa vicenda. Si sono spesi inutilmente tanti soldi per una squadra che, probabilmente, ripartirà dalla terza categoria. Abbiamo un paese senza piste ciclabili, ponti e una buona parte dei servizi essenziali ma abbiamo uno stadio omologato per giocare in C1. Non diciamolo troppo in giro, forse non merita vantarsene.
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